Vitiligine

Un disordine della pigmentazione cutanea che si può curare con il laser!

Cos'è la Vitiligine?

La vitiligine è una malattia cutanea acquisita, spesso progressiva, geneticamente determinata in più di 1/3 dei casi, con una prevalenza mondiale dello 0,5-2%. Può insorgere a qualsiasi età ma nella maggior parte dei casi tra i 20 e 30 anni.
E’ nota sin dai tempi prebiblici. L’origine del termine non è chiara: probabilmente deriva da vitium, “difetto”.
La vitiligine rappresenta il tipico esempio di patologia verso la quale paziente e medico mostrano una certa discrepanza di interesse. Infatti, dai medici essa è spesso considerata come affezione non importante, non seria, e viene etichettata come “semplice disturbo estetico”. La vitiligine può influire negativamente sulla vita sociale del paziente, che causa della malattia è imbarazzato, ansioso e depresso.

Patogenesi

La vitiligine è una patologia multifattoriale correlata sia a fattori genetici e triggers ambientali.
Le ipotesi patogenetiche includono: distruzione autoimmune dei melanociti, difetto intrinseco delle capacità di adesione e/o di fattori critici per la loro sopravvivenza, alterata difesa dei melanociti contro lo stress ossidativo cellulare con distruzione del melanocita stesso.

Associazioni

Nella maggior parte dei casi è una patologia isolata, ma può associarsi ad altre malattie autoimmunitarie extra-dermatologiche: tiroidite autoimmune, anemia perniciosa, morbo di Addison, uveite, lupus eritematoso, diabete mellito, artrite reumatoide, nevo spilus, alopecia areata, lichen sclerosus.

Clinica

Si caratterizza per la comparsa di macule di colore uniforme bianco-latteo, con varia forma ed estensione, circolare, ovale o lineare. Le lesioni tendono a ingrandirsi centrifugamente nel tempo.
Tali lesioni sono spesso multiple bilaterali e simmetriche, insorgono in zone fotoesposte quali volto, mani, piedi, in zone che normalmente sono più pigmentate come cavi ascellari e organi genitali, a livello delle prominenze ossee e in aree sottoposte a ripetuti microtraumi (fenomeno di Koebner), tuttavia tutta la superficie cutanea può essere interessata dalla malattia incluse le zone pilifere. La diagnosi è esclusivamente clinica, l’esame con luce di Wood è utile per individuare le lesioni ipomelanotiche in soggetti di pelle chiara.

Varianti Cliniche

VITILIGINE LOCALIZZATA:
VITILIGINE GENERALIZZATA:
VITILIGINE UNIVERSALE:

Quali sono le terapie per curare la vitiligine?

Le metodiche impiegate per trattare la vitiligine, dalle creme a base di cortisone e calcipotriolo a quelle contenenti tacrolimus/ pimecrolimus, dalla fototerapia con raggi UVA e UVB, alle terapie chirurgiche con trapianti di cute, hanno dato risultati alterni. Infatti a fronte di una certa efficacia queste terapie sono però impegnative e richiedono tempi lunghi di esecuzione (applicazione quotidiana di creme per mesi, 50-60 sedute di fototerapia, eseguite due-tre volte la settimana, etc). La terapia ideale della vitiligine dovrebbe garantire efficacia, rapida ripigmentazione delle lesioni, facile e veloce esecuzione, azione mirata sulle chiazze senza coinvolgimento della cute sana, sicurezza e assenza di dolore.

Laser ad Eccimeri e Vitiligine

La continua evoluzione culturale e tecnologica del Laser in medicina ha consentito di venire incontro a queste esigenze terapeutiche grazie all’avvento di un nuovissimo sistema Laser ad Eccimeri, chiamato XTRAC

Il Laser ad Eccimeri XTRAC è il primo ed unico sistema laser approvato dalla Food and Drugs Administration per il trattamento della vitiligine. E’ disponibile oggi un’evoluzione ancora più avanzata, efficace e veloce rispetto ai precedenti apparecchi XTRAC VELOCITY 7. 

Il rilascio di alte energie (UVB 308nm) con tempi di esposizione brevissimi (1 Joule di energia viene rilasciato in soli 3-4 secondi, contro i 3-5 minuti necessari alle lampade più avanzate), induce il suicidio (apoptosi) dei Linfociti T citotossici responsabili della distruzione dei melanociti stimolando, allo stesso tempo, la rapida proliferazione delle cellule del colore sopravvissute ai bordi delle chiazze bianche e/o nei follicoli piliferi.

Questo consente una veloce e progressiva ripigmentazione delle chiazze di vitiligine, dopo alcune sedute di pochi secondi; tutto ciò senza bisogno di assumere farmaci e senza coinvolgere la cute sana circostante le lesioni. Nella maggior parte dei pazienti le chiazze iniziano a ripigmentare dopo una media di 10-20 sedute, distanziate fra loro di 3-7 giorni.

La terapia si svolge generalmente nell’arco di 8 – 12 settimane ed i primi effetti sono visibili dopo circa un mese di cura tramite la comparsa dei tipici gettoni di ripigmentazione che allargandosi ricostituiscono il colorito normale della zona cutanea trattata.

Questa modalità di ripigmentazione si nota frequentemente in aree provviste di numerosi follicoli piliferi e dove quindi l’espansione melanocitaria (fenomeno prevalentemente perifollicolare) diventa microscopicamente osservabile. In altre aree come il viso è più raro notare i punti di pigmentazione e si nota invece un restringimento progressivo delle aree trattate fino alla scomparsa. I risultati clinici migliori si ottengono nella vitiligine cronica che interessa non più del 20-30 % della superficie corporea (anche se il nuovo apparecchio, essendo il 30% più veloce del precedente laser, consente di trattare agevolmente superficie corporee estese). In particolare il trattamento con laser ad eccimeri si dimostra molto efficace nella vitiligine che colpisce le palpebre, il volto, il collo ed il tronco, nelle chiazze insorte da pochi anni e nei carnati scuri, dove si ottengono complete ripigmentazioni in circa il 60-70% dei casi. A distanza di 6-8 mesi dall’ultima seduta, il colore è ancora presente ed in molte persone il pigmento persiste dopo 1 anno dal termine della cura.

 
 

 

 

Sono necessarie delle sedute di mantenimento?

E’ evidente che il laser pur riuscendo a “risvegliare” i melanociti presenti nella chiazza bianca, non può arrestare e/o eliminare definitivamente le cause biologiche e genetiche che sono alla base della vitiligine. Non si può escludere, a distanza di tempo, una attenuazione dei risultati clinici ottenuti, ma l’estrema efficacia clinica, tollerabilità e sicurezza del laser ad Eccimeri XTRAC, consentono di effettuare sedute periodiche di mantenimento così da avere sempre pigmentate le chiazze.

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